Articolo pubblicato il 16/08/2025 (Peppe)
Le storie dei viaggiatori per molti versi si assomigliano, cambiano modi, tempi e luoghi ma non cambia lo spirito. Qui racconto la mia col desiderio di condividere quelle forti sensazioni che animano un po' tutti noi. Chi per diletto, chi per necessità, chi per passione eppure la molla che ci accomuna nei viaggi è sempre il desiderio di scoprire nuove cose, persone, culture, possibilità e soprattutto... emozioni.
Anche la mia storia non è molto differente dalle altre: Sud Italia, famiglia di viaggiatori: nonni che già in tempi non sospetti, a metà del secolo scorso, hanno attraversato mari, addirittura oceani in alcuni casi con la stessa inarrestabile voglia di conoscere. Uno si era stabilito per oltre dieci anni in Venezuela negli anni '50... per lavoro diceva... ma secondo me non ce l'ha mai raccontata giusta!!!
Nel mio caso non è stato il classico "mollo tutto". In realtà non mi sono mai aggrappato ad un posto fisso, né ho mai ricercato una "carriera" intesa all'italiana. Nessuna "rivoluzione" quindi. Piuttosto un punto fermo è sempre stato un forte desiderio di autonomia.
Ma andiamo con ordine. È la fine degli anni '90: è appena sbarcato in Italia il trading on line. E allora sempre "di testa mia", una volta conseguita la laurea in una poco stimolante giurisprudenza (scelta e portata avanti più che altro per inerzia), mi metto ad operare in borsa a tempo pieno su titoli derivati: i risultati sono anche piuttosto buoni. Il che mi permette di cominciare a viaggiare in maniera indipendente. E così è un attimo, all'età di 26 anni, ritrovarsi lontano da quel paese nativo, nel quale per molti giovani il passatempo preferito è un triste "giro di corso". Con enorme entusiasmo mi catapulto nel pieno centro di una Roma più varia, stimolante e cosmopolita. La borsa è diventata una vera professione, i miei compagni di lavoro si chiamano covered warrant, azioni, FIB, Dax, Dow Jones e Nasdaq: ci "frequentiamo" assiduamente ma, operando in totale autonomia, spesso li mollo per un tuffo nella ricchissima storia della Città Eterna.
Fin quando di ritorno dall'ennesimo viaggio (in Florida) capisco di voler fare altro e praticamente chiudo per sempre quella piattaforma di trading che mi ha accompagnato quotidianamente negli ultimi 5 anni. Inizio in un nuovo ambito, quello immobiliare e, parallelamente, un'attività di affittacamere che mi porta a contatto con tanta gente proveniente da tutto il mondo. La nuova avventura è interessante e per qualche anno funziona benone. Ma poi anche Roma pian piano mi sembra stretta. Sarà che se cominci a viaggiare non la finisci più, ma arriva la voglia di scoprire altro e, complice un viaggio con un amico qualche mese prima, disinvesto a Roma e mi trasferisco, trentenne, a Budapest!
Città dinamica, ideale per chi ama divertirsi a qualsiasi ora. I ritmi possono essere frenetici e ed assecondare la tua voglia continua di far festa.
Dal modo di fare troppo rigido e "ingiaccato" delle feste romane e italiane in generale (la lista, l'invito, il pr, la selezione... ma bastaaa!!!) la Budapest libertina di quegli anni fa breccia immediatamente nel cuore di un "fanciullino" che comunque, pur avendo viaggiato molto, non ha mai vissuto all'estero. Un vero e proprio luna park.... La più autentica Budapest è così: piena di problemi durante il giorno, ma arrivato l'orario della birra o dell'aperitivo, tutto passa in secondo piano. Ci si riversa per le strade e per i locali a tutte le età, quasi ovunque senza quelle odiose regole italiane delle liste, dei buttafuori, della selezione.
E la gente, di solito abbastanza fredda e introversa di giorno, ti svela di notte un volto sconosciuto. Ok le feste... E il lavoro? Sì, c'è anche quello. Corre il 2005, decido di cavalcare anche in Ungheria il settore immobiliare, che ha ampi spazi di crescita.
Sono tanti gli Italiani che si sono dedicati e si dedicano a questo sin dagli anni successivi alla caduta del Muro (già, gli Italiani di Budapest: comunità molto curiosa e variegata... ci si trova veramente di tutto e di più!). Il grande passato imperiale di Budapest si respira forte, la città è bellissima e gli stimoli in questo settore sono molteplici, nonostante l'economia magiara attraversi anche momenti difficili.
Così trascorre la mia vita, in una Budapest dinamica di giorno e di notte. Poi però a un certo punto fa irruzione una piccola adorabile italo-ungherese: è Kamilla, mia figlia, che decide di cambiarmi la vita e così le feste si diradano un po'!!!
Gli anni passano, la piccola si fa un po' meno piccola, inizia a dire indistintamente sia "ciao" che "szia" e la nostra diventa una famiglia a tutti gli effetti, insieme a sua mamma, Julia, che diventerà mia moglie, per qualche anno 😅
E così, dopo ormai dieci anni di Ungheria, in un Paese molto diverso dal nostro, anche al viaggiatore più incallito cominciano a mancare un po' i modi di fare e di essere di casa. Non che mi manchi l'Italia, a dire il vero.
Mi manca in realtà quel calore e quei colori che contraddistinguono le strade, le case, la natura e soprattutto le persone in riva al mare.
E allora dopo tantissimi viaggi stupendi da "turista" o poco più, la scelta per questa nuova avventura tutti e tre insieme, ricade sull'amata Spagna ed in particolare sulla meravigliosa isola di Mallorca, che oltre ad una costa spettacolare offre un'incredibile qualità della vita, un ambiente internazionale e tantissimi nuovi stimoli.
È così che comincia questa nuova tappa del mio e del nostro percorso, in una terra accogliente come il sorriso autentico, genuino, rassicurante della sua gente, di notte così come di giorno, alla luce di quel sole mediterraneo che è mancato così tanto negli anni precedenti. Un Paese, la Spagna, più efficiente e sotto tanti aspetti più vivibile.
Un Paese che, anche rispetto all'Italia, non senza una punta di rammarico, sento più agevolmente di poter chiamare CASA....
Da oltre 6 anni una nuova compagna di vita e di viaggi è con me tra Budapest, Mallorca e i numerosi giri per il mondo! È DORI e con lei diamo ancora più spazio alla nostra passione per i viaggi e a questo blog che la racconta :-)